INTERVISTA CLIENTE N1_ Gianluca Fabiano NEWCROSSURBANWEAR




Allora, spero di averti fatto capire abbastanza del progetto; prima di entrare nel merito di domande più specifiche, quali sono tue impressioni generali, sotto tutti i punti di vista, sul progetto?
Mi sembra interessante, soprattutto la disposizione. Mi sembra un’ubicazione originale per un progetto di questo tipo e se vogliamo, anche figurativamente, è interessante associare uno spazio di ‘incubazione di imprese’ ad un luogo di transito, di passaggio.
Per quello che concerne invece il tuo preciso ambito di studio, quali pensi possano essere potenzialità o punti di debolezza del progetto?
Come noto nel contesto Italiano dominano le PMI, dove mediamente lavorano meno di dieci persone. Queste piccole realtà sono spesso relazionate tra loro nello scambiarsi input e tecnologie specifiche. Le relazioni, quindi, specialmente in un contesto di questo tipo sono molto fitte e le singole realtà intensamente integrate. Per questo motivo trovo interessante creare uno spazio dove piccole realtà che stanno nascendo si trovano a condividere e a scambiare informazioni, esperienze oltre che a condividere e integrarsi fisicamente in ogni processo produttivo. Credo sia un progetto ambizioso e potenzialmente molto attraente. Credo sia necessario però una valutazione ex-ante delle singole realtà in modo da selezionarle anche in base alle potenzialità di mercato e in modo da alternare di volta in volta progetti che siano in relazione tra loro.
Come sai, l’intento a livello di programma è quello di costituire un sistema generalmente applicabile; il caso di specie lo vuole applicato proprio alla Newcross, sulla base dell’idea che anche tu già possiedi di uno spazio simile, pensi che tutte le esigenze sarebbero così soddisfatte?
Per quanto riguarda Newcross credo che sarebbe un vantaggio poter lavorare affianco a studi grafici cosi come gallerie d’arte, ad esempio. E’ chiaro che non potremmo soddisfare tutte le fasi produttive all’interno dello spazio (ad esempio la lavorazione dei capi è più conveniente commissionarla per sfruttare economie di scala e non sobbarcare costi di macchinari e tecnologie che sono peraltro molto legati ad ogni singola stagione  e quindi ad ogni tecnica in voga). Credo che le potenzialità maggiori siano, quindi, in termini di scambio di informazioni più che di servizi; a parte quelli multimediali-grafici, che per natura richiedono uno scambio continuo di informazioni tra committente e realizzatore.
Questo tipo di programma ovviamente prevede anche un aumento di attività che ruoterebbero intorno alla vostra, credi possa essere un vantaggio o un punto a sfavore?
Un vantaggio, assolutamente. Per questo, cercherei di selezionare le varie realtà in modo da renderle, anche sulla carta, il più integrabili possibile.
Il progetto per la particolare posizione che occupa, mira a diventare anche uno spazio di aggregazione all’interno di un quartiere popoloso, che però ad oggi possiede pochi veri punti d’incontro. Credi possa rappresentare un valore aggiunto per la tua attività tutto ciò? Come potrebbe essere gestito uno spazio pubblico simile?
La nostra attività che si nutre di relazioni sociali oltre che tra acquirenti, tra artisti, penso possa largamente beneficiare di notorietà e visibilità nel quartiere. In particolare la Newcross, che intende mantenere e sfruttare l’identità territoriale degli artisti e quindi dei prodotti, potrebbe anche a livello produttivo riscontrare numerosi vantaggi. Avere, ad esempio, uno spazio espositivo che per sua natura diviene identitario di un quartiere, incentiverebbe e faciliterebbe la fase di ricerca e selezione dei nostri collaboratori.
Questa caratteristica fa anche sì che le distanze tra le varie parti dell’area siano maggiori rispetto a quelle che ci si potrebbe aspettare. Potrebbe questo rappresentare un problema, non so magari legato alla produttività?
No, come detto, in questo spazio non parlerei di produttività in termini di realizzazione materiale dei prodotti; almeno per quanto riguarda Newcross. Credo, tra l’altro, che le distanze possano essere utili per creare dei percorsi che conducano i visitatori a vivere ogni parte dello spazio (penso ad una esposizione artistica ad esempio). Se, inoltre, le distanze sono dovute a una caratteristica strutturale del progetto, ossia al suo posizionamento, credo che questo sia più importante di eventuali svantaggi ‘produttivi’, in quanto conferisce una identità precisa allo spazio e, di questo, tutte le attività al suo interno ne beneficerebbero.
Il tema scelto non è casuale, l’impressione è che possa essere una scelta tematica piuttosto attuale. Tu che in questo investi tempo e denaro, come vedi il rapporto tra l’attività che svolgi e il momento nel quale la stai portando avanti?
Credo che questo momento di crisi sia una opportunità. E’ proprio in questi momenti di passaggio e distruzione del vecchio, che molte attività vincenti emergono. Specialmente le attività che intendono inserirsi in un contesto ‘artistico’ penso possano trarre vantaggio da questi cambiamenti, che si traducono sempre in nuove tendenze e nuovi stili. Il progetto in se, inoltre,  andando a far leva sulle caratteristiche delle imprese Italiane, ossia sulla loro piccola dimensione e stretta integrazione, penso possa facilmente adattarsi anche in periodi ‘non di crisi’ e rimanere un luogo stimolante e attraente per qualsiasi start-up.
Conoscendo i progetti futuri di newcorss e pensando che questo spazio possa racchiuderli, pensi che per posizione e dimensioni possa essere azzeccato?
Si, credo di si. Alla Newcross serve uno spazio di relazioni, oltre ad una sede fisica e questo penso sia una interessante versione di ciò.

Grazie per la disponibilità!